Ma quello è Mackie!

Un Brecht da facciata

Un dì nel mese azzurro di settembre
Quieto all’ombra di un giovane susino
Tenevo il quieto e pallido amor mio
Fra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d’estate
C’era, e a lungo la guardai, una nuvola.
Era assai bianca e alta da non credere
E quando la cercai non c’era più.
Dopo quel giorno molte e molte lune
Con tante acque sono corte via.
Sono i susini già tutti recisi,
E dell’amore, mi chiedi, che fu?
E io ti dico: non posso ricordare.
Eppure, credi, so cosa intendi:
Però, quel viso io, non lo so più.
Questo soltanto so: che la baciai.
E anche il bacio, l’avrei dimenticato
Non fosse per la nuvola che andava.
Quella so ancora e sempre la saprò:
Era assai bianca e mi veniva incontro.
Sono forse i susini ancora in fiore,
Forse il settimo figlio già quella donna avrà.
Ma pochi istanti fiorì quella nuvola
E quando la cercai era già vento.