E mentre piango rido

Omaggio a Gabriella Ferri

È un progetto nato da un affetto e un’ammirazione condivisa verso la cantante romana.  Autodidatta, versatile, inimitabile, vera, tanta…sono solo alcune delle caratteristiche che contraddistinguono questo personaggio intramontabile. E quel suo modo di essere e di apparire non passa di certo inosservato agli occhi dei più…il rumore dei suoi “ninnoli”, la sua grassa risata, il suo accento romanissimo eppure capace di mettersi al servizio di altri dialetti completamente diversi, come il napoletano, il suo amore verso la gente, la sua generosità, il suo essere sempre e comunque un’antidiva. La nostra è una storia d’amore. Una storia piena d’amore.

Grazie alla partecipazione attiva e affettuosa della famiglia Ferri, che ha accolto con emozione e generosità il nostro progetto e che di quell’amore di cui raccontiamo si è sempre nutrita, abbiamo arricchito di dettagli il nostro racconto costruendo una storia che rimanesse fedele alla vita di Gabriella e che contemporaneamente ci lasciasse liberi di creare immagini e suggestioni che appartenevano al mondo meno conosciuto della cantante romana.

Dai racconti della sorella Maria Teresa e del nipote Elio, dalle interviste e dalle testimonianze rilasciate da amici e parenti e dagli scritti di Gabriella raccolti, emergono due visioni parallele dell’artista: da una parte il ricordo di chi ha vissuto accanto a Gabriella, di chi l’ha vista nascere, crescere, partire, tornare, gioire, soffrire, e dall’altra di chi ha seguito e ammirato semplicemente la Ferri come personaggio che calcava e riempiva le scene con una presenza e una voce uniche.

Un mondo pieno quello di Gabriella, pieno di vita, di sostanza, di colore, di calore, ma anche di dolore e di profonda sofferenza…”tanto di tutto, tanto di niente…le parole di tanta gente” diceva Gabriella in una delle opere che più la rappresenta. Ed è proprio questo quello che abbiamo cercato di portare in scena con il nostro “e mentre piango rido”: lo spettacolo rivela infatti dell’esistenza di una Gabriella Ferri divisa tra la figura pubblica e quella privata.

Sulla scena una vecchia radio diffonde la voce di un’interprete straordinaria: la sua musica invade le strade di Testaccio, anima le vie fermando il tempo e accompagnando il quotidiano della gente. Quella stessa gente che ha amato Gabriella, l’ha conosciuta e spesso l’ha criticata contribuendo positivamente e negativamente alla nascita del suo personaggio.

Uno spazio scenico diviso in due, dove da una parte vive l’immagine di una Gabriella popolare e dall’altra gli affetti della Gabriella riservata.